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Patologie edilizie: come evitare la muffa in casa

La muffa è forse la patologia edilizia più diffusa. Scopri perché la VMC è lo strumento indispensabile (dopo il risanamento) per debellarla e prevenirne il ritorno.

muffa su parete vicino a serramento per mancato ricambio aria

Patologie edilizie: cosa sono e quali problemi comportano

Si chiamano patologie edilizie tutti quei danni, difetti e malfunzionamenti che interessano un edificio o una struttura, compromettendone la funzionalità, la sicurezza e la durabilità nel tempo. 

Sono spesso causate da fattori come errori di progettazione o costruzione, scelte inadeguate dei materiali o agenti ambientali (chimici, fisici, biologici). 

La patologia edilizia è – per estensione – anche la disciplina che studia le cause e i processi di degrado, cercando di prevenirli o correggerli attraverso analisi multidisciplinari e interventi mirati.

Quali danni rientrano nelle patologie edilizie?

La più conosciuta è senz’altro la Sindrome da Edificio Malato (Sick Building Syndrome, SBS): un insieme di disturbi che si manifestano negli occupanti di un edificio a causa della cattiva qualità dell’aria interna (inquinamento indoor), senza che si identifichino cause specifiche o malattie. 

Tuttavia, le patologie edilizie sono molte e comprendono un’ampia gamma di problemi, tra cui:

  • umidità e muffa sui muri: infiltrazioni d’acqua e/o umidità di risalita con conseguente formazione di muffe su pareti e condense;
  • degrado di materiali e strutture: fessurazioni nei muri o nei solai, distacchi di intonaco, degrado del calcestruzzo e corrosione delle armature;
  • problemi acustici e termici: difetti che compromettono l’isolamento e il comfort abitativo dell’edificio;
  • danni agli impianti: problemi legati agli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento;
  • cedimenti strutturali: interessano le fondamenta o le strutture portanti. 

Come si affrontano le patologie edilizie?

Un buon approccio alla patologia edilizia deve essere multidisciplinare e includere:

  • Diagnosi: identificazione della natura e delle cause del danno attraverso ispezioni visive, rilievi strumentali e prove in situ. 
  • Prevenzione: azioni volte ad evitare l’insorgenza di danni attraverso una corretta progettazione, esecuzione e manutenzione dell’edificio. 
  • Intervento: pianificazione e realizzazione di sistemi correttivi per ripristinare le condizioni ottimali della struttura. 

diagnosi patologie edili termocamera

Perché identificarle il più presto possibile?

Identificare, comprendere e gestire le patologie edilizie è fondamentale per:

  • preservare il valore del patrimonio immobiliare, soprattutto quello storico-artistico;
  • ridurre i costi di manutenzione e di interventi di riparazione;
  • garantire la sicurezza e il benessere degli occupanti, prevenendo problemi di salute legati a muffe o cedimenti strutturali.

Muffa sui Muri e VMC

La muffa rappresenta una delle patologie edilizie più temute e diffuse nel settore delle costruzioni residenziali moderne. Non è solo un problema estetico: ha effetti negativi sulla durabilità dei materiali, sulla qualità dell’aria indoor e, soprattutto, sulla salute degli occupanti

Comprendere a fondo il fenomeno è essenziale per i progettisti e i costruttori di serramenti poiché l’involucro edilizio e la qualità degli infissi sono elementi chiave nella prevenzione.

Continua a leggere per scoprire le indicazioni pratiche su come diagnosticare, prevenire e contrastare il problema della muffa, con un focus particolare sulla Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), oggi considerata la soluzione definitiva per garantire un ambiente salubre.

Comprendere la muffa: una minaccia silenziosa

La muffa è costituita da microrganismi che si sviluppano facilmente su superfici umide e scarsamente ventilate. Sebbene sia invisibile nelle prime fasi, nel tempo può causare danni gravi sia alla salute delle persone sia ai materiali da costruzione. Le spore della muffa sono sempre presenti nell’aria, pronte a colonizzare pareti, infissi e angoli nascosti ogni volta che trovano umidità, poca luce e scarsa ventilazione.

zoom muffa su muro

In particolare, la muffa non è solo quella visibile: esiste anche quella endolitica, che si annida all’interno dei materiali e può emergere in modo imprevedibile. Riconoscere i segnali e prevenire le condizioni favorevoli alla sua proliferazione è fondamentale, soprattutto dopo interventi di coibentazione a cappotto termico con sostituzione infissi.

Muffa da condensa: i parametri in gioco

La causa principale della muffa è l’umidità in eccesso e il ristagno d’aria. Sono condizioni critiche che si creano quando alcuni parametri superano soglie specifiche:

  • temperatura dell’aria interna (ideale a circa 20°C)
  • umidità relativa (40-60% è considerato ottimale)
  • temperatura superficiale delle pareti
  • umidità relativa sulla superficie delle pareti

Il fenomeno della condensa si verifica quando l’aria umida incontra una superficie fredda: il vapore si trasforma in acqua e bagna il muro. Se questo accade frequentemente o l’umidità resta alta per giorni, la muffa attecchisce facilmente.

Per evitare questi problemi, il progettista dovrà garantire che le superfici interne non scendano sotto certe temperature, specie negli angoli, vicino agli infissi o nei punti critici del nodo parete

Facciamo un esempio (secondo calcoli da grafici psicometrici): con aria a 20°C e UR 50%, la superficie della parete non deve mai scendere sotto i 12,6°C per evitare la formazione di muffa.

Patologie indotte da interventi parziali: muffa dopo il cambio dei serramenti

Un problema frequente, che riguarda direttamente chi ha riqualificato casa, è l’insorgenza di muffa dopo la sostituzione degli infissi. Molti clienti lamentano la comparsa di macchie scure su pareti che fino ad allora erano integre.

Perché succede? I nuovi serramenti, altamente performanti e a tenuta d’aria, eliminano gli spifferi che garantivano, inconsapevolmente, un minimo ricambio d’aria. Senza ventilazione meccanica, l’umidità prodotta in casa rimane intrappolata, sale il rischio di condensa e, di conseguenza, di muffa.

Inoltre, i nuovi infissi possono evidenziare ponti termici già esistenti o crearne di nuovi nei punti di contatto tra telaio e muratura, se non correttamente isolati. Anche questi aspetti devono essere attentamente valutati in fase progettuale.

sostituzione serramenti

VMC per nuove costruzioni: prevenire la patologia silenziosa dell'edilizia contemporanea

La muffa non è solo un problema degli edifici più vecchi. Anche nelle nuove costruzioni può comparire, spesso già nei primi mesi dopo il completamento dei lavori, per via dell’umidità residua dei materiali (intonaci, massetti, colle).

Certo, le abitazioni moderne sono progettate per essere a tenuta d’aria, ma se questa caratteristica non viene bilanciata da una corretta ventilazione, si creano microclimi interni favorevoli alla formazione della muffa, specialmente negli spigoli o dietro i mobili.

Il progettista dovrà quindi considerare la ventilazione come parte integrante della progettazione termo-igrometrica, adottando sistemi VMC per gestire in modo continuo il ricambio d’aria e mantenere il corretto tasso di umidità interna.

Ruolo del Progettista: prevenzione attraverso la progettazione

Chi progetta un edificio ha una diretta responsabilità nel prevenire la formazione di muffa attraverso scelte tecniche precise:

1. Correzione dei Ponti Termici

Ogni ponte termico rappresenta un rischio per la temperatura superficiale interna e, quindi, un potenziale punto critico per condensa e muffa. I ponti termici dovranno quindi essere identificati e corretti già in fase di progettazione, non solo per ragioni energetiche ma anche igrotermiche.

2. Sostituzione infissi e bilanciamento del sistema

Cambiare i serramenti senza prevedere un impianto VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) o un cappotto esterno comporta rischi. Un involucro più ermetico trattiene più umidità: serve ventilare o aumentare l’isolamento per garantire temperature superficiali adeguate.

3. Attenzione all’arredo

Anche l’arredamento incide sulla formazione di muffa. Armadi o tende addossati alle pareti riducono la temperatura locale, aumentando il rischio. È bene tenere in considerazione questo aspetto già in fase di progettazione.

Un consiglio? Occhio ai materiali di finitura

La scelta dei materiali ha il suo peso: superfici alcaline, come calce o calcio-silicato, sono naturalmente sfavorevoli all’attecchimento delle muffe rispetto agli intonaci cementizi più acidi.

Gestione quotidiana del comfort abitativo: il ruolo attivo dell’abitante

Anche chi vive l’edificio gioca un ruolo decisivo nel prevenire la muffa. Basta seguire poche regole pratiche:

  • controllare l’umidità: un semplice igrometro permette di tenere sotto controllo il tasso di umidità, che non dovrebbe superare il 60%;
  • evitare di chiudere stanze non riscaldate: temperature più basse favoriscono l’aumento dell’umidità relativa e il rischio di muffa;
  • attenzione a stendibiancheria e cucine a gas: sono attività che producono molta umidità;
  • collocare correttamente armadi e mobili: lasciare spazio tra muro e mobile favorisce la circolazione dell’aria.

VMC: il presidio permanente contro muffa e umidità

La VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) permette di mantenere sotto controllo l’umidità prodotta dalla vita quotidiana (respirazione, docce, cucina). È la soluzione più efficace per evitare accumuli e mantenere un microclima sano.

La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) rappresenta oggi una soluzione efficace nell’azione di prevenzione alla formazione di muffa. Non si tratta solo di garantire il ricambio d’aria, ma di mantenere in equilibrio il microclima interno in ogni stagione.

Naturalmente, se l’abitazione fosse già colpita dalle muffe, occorrerà prima una buona operazione di risanamento.

prevenire la muffa sui muri

5 motivi per cui la VMC è sempre più raccomandata nei progetti di nuova costruzione e nei retrofit energetici:

  1. previene la formazione di muffa dopo la sostituzione dei serramenti;
  2. gestisce l’umidità derivante dalle attività quotidiane;
  3. protegge l’involucro delle abitazioni ad alta tenuta all’aria;
  4. garantisce un ambiente interno salubre e confortevole;
  5. contribuisce al risparmio energetico e al benessere degli occupanti.

Le soluzioni VMC puntuali HELTY (stanza su stanza) offrono risposte flessibili a ogni esigenza progettuale.

Conclusioni

La battaglia contro la muffa si vince in fase di progettazione e con una corretta gestione quotidiana

Un edificio ben progettato, dotato di cappotto termico, serramenti performanti e sistemi VMC adeguati, garantisce non solo il comfort abitativo, ma anche la salute di chi lo abita.

Sei un professionista? 

Non sottovalutare l’importanza di comunicare questi aspetti ai clienti e integrarli nelle tue proposte tecniche. La VMC non è solo un complemento dell’involucro edilizio moderno: è il suo sistema respiratorio, capace di preservare la salubrità dell’ambiente e la durabilità delle strutture.

Non è vero che la casa respira, in realtà traspira. La casa respira solo con la VMC.

Per approfondire

cappotto termico e vmc per aria sana e zero muffa

Umidità, ricambio dell’aria e comfort abitativo con la VMC: la parola all’Ing. Sergio Pesaresi

L’Ing. Sergio Pesaresi, esperto di comfort abitativo e progettazione energetica, approfondisce i temi della qualità dell’aria indoor, del controllo dell’umidità e delle soluzioni tecnologiche, in particolare la VMC. Un’analisi utile a comprendere come il “far girare l’aria” sia la vera formula del benessere nelle nostre case.

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Le domande più frequenti

Si, la corretta aerazione di vani e stanze è condizione essenziale per evacuare l’umidità in eccesso e prevenire le condizioni che portano a condense e formazione di muffa.

La muffa da condensa è molto frequente, tanto che è la seconda causa di patologie edilizie, e si origina per l’eccessiva umidità in ambienti interni con ricambio d’aria insufficiente.

I sistemi VMC puntuali sono la soluzione ideale quando si fanno ristrutturazioni leggere o si interviene in edifici esistenti, perché non necessitano di canalizzazioni d’aria e non richiedono spazi per controsoffitti né vani tecnici dedicati.

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