Edilizia sostenibile e VMC con recupero di calore: il punto di vista del Progettista
Edilizia sostenibile e VMC con recupero di calore: il punto di vista del Progettista
Gianni Terenzi, Architetto, Tecnico Ufficiale Biosafe per la certificazione della salubrità ambientale, l’efficienza energetica e la qualità dell’aria indoor. È noto come l’Architutto in Green, per la sua esperienza di storyteller e influencer. Scopri cosa dice sul tema.
Luci su di lei, Architetto Terenzi: si sente più architetto, architutto o certificatore ambientale?
L’essere Architutto mi rappresenta di più perché, il tecnico che è in me, si sposa in ogni momento con il divulgatore e il performer. Penso che un settore che non si dà l’obiettivo di comunicare con il grande pubblico sia un settore miope.
Cosa le ha insegnato la sua esperienza di Tecnico Biosafe?
Che sono più importanti gli ingredienti della ricetta della torta “Casa” ancor prima del Cake Design della stessa. Progettare l’invisibile è un tema difficile, ma i tecnici BioSafe fanno proprio questo: rendono visibile l’invisibile.
È una forma di responsabilità e di rispetto verso il Committente che, dopo il nostro intervento, andrà ad abitare quella casa o ad utilizzare quello spazio confinato. Nostro compito è quello di realizzare per lui una casa/spazio bello sì, ma soprattutto sano.
Parliamo di biofilia visto che lei è esperto di materiali edili naturali. Si augura più bioedilizia o edilizia sostenibile?
Se posso permettermi…la bioedilizia non esiste: esiste la buona edilizia, l’edilizia consapevole, l’edilizia pensata e progettata per realizzare spazi in cui si possa vivere bene e in salute. Scegliere materiali edili naturali e basso emissivi, provenienti da fonti rinnovabili o circolari, è importante tanto quanto scegliere il cibo che mangiamo.
Noi mangiamo solo tre volte al giorno (di norma), ma respiriamo più di ventimila volte algiorno e la qualità dell’aria è fondamentale per il nostro benessere. Se il cambio di paradigma che spesso facciamo con il cibo andando a documentarci da dove viene la materia prima, come viene lavorata, il ciclo produttivo fino ad arrivare nelle nostre tavole e nei nostri corpi, fosse trasportato anche nella costruzione degli ambienti che ci circondano (la nostra terza pelle) e scegliessimo con cura i protagonisti della costruzione, allora l’obiettivo sarebbe raggiunto.
Quindi, nella sua esperienza, scegliere la buona edilizia vuol dire ridurre la domanda energetica degli edifici?
Sono due strade diverse. La riduzione della domanda energetica di un edificio può essere raggiunta anche con materiali provenienti da fonti non rinnovabili, dal petrolio e dalla sintesi chimica, una casa sana no. Oggi dobbiamo guardare all’efficienza nel suo complesso: non basta isolare, serve farlo in modo intelligente. Ecco perché soluzioni integrate, come il monoblocco con VMC, sono la direzione giusta.
Cos’è l’osmosi ambientale? Come si lega alla sindrome dell’edificio malato?
L’osmosi ambientale è la reazione del nostro corpo alle informazioni che riceve dalle condizioni ambientali al suo intorno. Il nostro corpo assorbe, apprende e reagisce in modo osmotico, adattandosi alle condizioni ambientali allo stile di vita all’interno degli spazi confinati. È come se ogni emissione inquinante presente nelle nostre case, scuole, uffici, ecc., avesse un colore e il nostro corpo si trasformasse e accogliesse ogni colore come in una tavolozza da pittore, come un camaleonte, ed entrasse in simbiosi con il suo intorno abbracciandone tutte le sfumature.
Così questo assorbimento si può trasformare in Sindrome dell’Edificio Malato (SBS) con sintomi quali mal di testa, affaticamento e irritazione agli occhi e alle vie respiratorie; sintomi causati da una scarsa qualità dell’aria indoor e da fattori come scarsa ventilazione, emissioni chimiche da materiali da costruzione, prodotti per la pulizia, ecc. e la presenza di muffe e polvere.
Bioedilizia (intesa come il buon costruire) e VMC: è un matrimonio possibile?
Assolutamente necessario direi, anche se la VMC non deve essere considerata come la soluzione a una non corretta progettazione a priori della qualità dell’aria. La VMC deve aiutare a mantenere in equilibrio uno spazio sano.
Qualità dell’aria indoor: ci racconta un paio di case study interessanti sull’applicazione delle soluzioni Helty in contesti diversi.
Gliene racconto due opposti: il primo riguarda una nuova realtà immobiliare a sud di Roma, nel quartiere dell’EUR. Si tratta di un complesso di residenze piene di luce, raffinatezza e sostenibilità, 126Martini: 42 appartamenti, tutti in classe energetica A+, caratterizzati dalla presenza di serre bioclimatiche e, con un sistema di VMC decentralizzatain modo che l’aria interna venga continuamente rinnovata senza dispersioni di calore, consentendo di migliorarne la qualità, eliminando le impurità, e di risparmiare energia essendo provvisto di uno scambiatore di calore e con filtri che hanno la capacità di eliminare le impurità presenti nell’aria come le polveri sottili, gli acari ed i pollini.
Progettata per essere inserita ad incasso nella muratura perimetrale, senza la necessità di canalizzazioni o vani dedicati, rappresenta una soluzione VMC innovativa che riduce ai minimi termini ingombri ed impatti estetici. La presenza di una VMC in ogni stanza, coadiuvata da sensori, permette di gestire il ricambio d’aria “dove serve, quando serve” ottimizzando le necessità di comfort e minimizzando i consumi energetici.
Ma la stessa macchina la possiamo trovare anche nella sperimentazione che si sta facendo in un appartamento dell’ATER, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica del Comune di Roma, dove l’inquilino sta finalmente respirando aria sanarisolvendo problematiche respiratorie e dove si relaziona con la macchina come fosse una compagna di vita da presentare e raccontare anche ai suoi ospiti, in una vera e propria divulgazione tecnica quotidiana.
Il sistema Helty Flow40 inserita nell’appartamento, miniaturizza in una unità VMC estremamente compatta tutte le caratteristiche presenti nei tradizionali impianti di ventilazione a doppio flusso canalizzati (scambiatore di calore a doppio flusso incrociato, filtrazione elevata dell’aria immessa, pre-filtro a protezione del recuperatore di calore, sensore umidità + sensore Voc/Co2 opzionale, interfaccia Modbus per domotica).
Il sistema – composto da predisposizione, unità VMC e cover – viene prefabbricato e non richiede distribuzioni di canali o operazioni di posa in opera particolarmente complicate, evitando così possibili errori e velocizzando le attività in corso d’opera e la semplificazione delle lavorazioni in cantiere e, ancora di più, l’inserimento in un appartamento abitato come in questo caso.
Perché la VMC non può mancare in una casa salubre ed efficiente?
Perché il 95% delle sostanze inquinanti che respiriamo si trovano in casa, ufficio, scuola e noi viviamo il 90% della nostra vita all’interno degli spazi confinati e non sappiamo che gli spazi interni sono fino a 5 volte più inquinati rispetto all’esterno.
Nella sua esperienza, quali sono i vantaggi delle soluzioni VMC decentralizzate?
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita di chi quotidianamente trascorre la maggior parte del tempo in luoghi indoor. Le soluzioni innovative di ventilazione meccanica controllata (VMC) con filtrazione dell’aria e recupero di calore, permettono, negli edifici ad alta efficienza energetica, il ricambio d’aria continuo, il controllo dell’umidità e la riduzione degli inquinanti indoor, garantendo aria pulita, filtrata e controllata, prevenendo così patologie edilizie, una responsabilità, questa, imprescindibile per chi progetta il comfort abitativo.
Quanto sono importanti progettazione e dimensionamento degli impianti VMC?
La progettazione e il dimensionamento di un impianto VMC sono fondamentali per garantire la qualità dell’aria interna, il comfort abitativo, il risparmio energetico e la prevenzione di problemi come muffa e condensa. Se un sistema è mal progettato e mal dimensionato potrebbe non funzionare correttamente e quindi consumare più energia del necessario e non fornire un ricambio d’aria adeguato, annullando di fatto i suoi benefici.
Sul tema salubrità indoor e risparmio energetico, qual è il suo POV sul recupero di calore dei sistemi VMC Helty?
Guardi, innanzi tutto è fondamentale capire che l’efficienza energetica e la salubrità indoor possono e dovrebbero viaggiare insieme. Un edificio efficiente dal punto di vista energetico può, se progettato e gestito correttamente, garantire anche un ambiente interno salubre.
Le prestazioni dei sistemi VMC con recupero di calore Helty sono certificate, infatti lo scambiatore entalpico consente un recupero termico sino al 91%, certificato da TUV Sud. Questo a dimostrazione che c’è un ente terzo che valida il reale valore della macchina e della sua funzionalità.
Rispetto alle certificazioni dei sistemi HELTY (Biosafe, CasaClima): cosa vuol dire poter “mettere sul tavolo” queste certificazioni? Quali sono i vantaggi per il progettista e l’utente finale?
Il Sigillo Qualità Casa Clima è una rassicurazione per committenti, progettisti e installatori circa la reale capacità della tecnologia di contribuire a una migliore qualità dell’aria interna, riducendo allo stesso tempo le dispersioni termiche e garantendo un ottimale comfort acustico.
E la validazione del protocollo di salubrità indoor BioSafe ne ha analizzato e certificato il basso livello emissivo. Uno strumento utile per la verifica, la progettazione e la gestione dell’indice di qualità dell’aria interna negli edifici ad altissima efficienza energetica.
Sia per i tecnici che per gli utenti finali, avere a disposizioni due certificazioni di qualità e due strumenti di verifica come i precedenti permette di avere le migliori sicurezze e certezze sulla reale validità dei sistemi e sulla migliore scelta per la realizzazione di una casa sana.
Gli impianti VMC diventano sempre più intelligenti: cosa ne pensa della tecnologia di controllo tramite la nuova App Helty Home?
L’App Helty Home è uno strumento utile per pianificare, controllare e gestire le macchine anche da remoto. Il sistema domotico impreziosisce ancora di più il sistema e lo rende flessibile alle diverse esigenze.
Chiudiamo in leggerezza. Ci racconta un episodio divertente o una domanda bizzarra che le è capitata nella sua vita professionale?
Mi è capitato, durante un briefing in fase progettuale con l’impresa costruttrice, di condividere i contenuti della salubrità indoor e della sua progettazione a priori. Mi sono sentito rispondere ”Archité, ma noi dobbiamo costruire qualcosa di visibile e reale”. Dopo qualche secondo di silenzio la mia risposta è stata “Siamo qui per realizzare una casa sana e rendere visibile l’invisibile…è per quello che scegliamo materiali e prodotti certificati e seguiamo rigidamente un protocollo di salubrità indoor”. ”E, prima regola, non si fuma in cantiere, ma solo in aree delimitate e fuori dal perimetro di cantiere”. Ho perso un’impresa sì, ma ho conquistato definitivamente il mio committente.
E voi, continuate a costruire in maniera convenzionale?
È roba vecchia.
Per approfondire
Patologie edilizie: come evitare la muffa in casa
La muffa è forse la patologia edilizia più diffusa. Scopri perché la VMC è lo strumento indispensabile (dopo il risanamento) per debellarla e prevenirne il ritorno.
Le prestazioni dei sistemi di ventilazione Helty sono riconosciute dal Sigillo Qualità Casa Clima ed hanno ottenuto la validazione BioSafe
Le domande più frequenti
Quali sono i benefici di un’aria in casa costantemente ricambiata e purificata?
Scambiare aria tra dentro e fuori, rinnovandola e purificandola in continuo mediante appositi filtri, allontana i problemi di aria viziata, evita l’insorgenza di muffe e minimizza i rischi di esposizione a pericolosi inquinanti indoor.
Che cosa riesce a filtrare la VMC?
Nei sistemi VMC Helty l’aria esterna di rinnovo immessa negli ambienti indoor viene prima filtrata da uno speciale filtro ad alta prestazione che impedisce l’ingresso a polveri sottili sino alle PM2.5, polveri, smog e pollini.
Cos’è la sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome)?
La Sindrome da Edificio Malato indica una particolare situazione in cui coloro che occupano gli spazi di un immobile con condizioni ambientali insalubri o inquinamento indoor manifestano problemi di salute o malattie senza apparenti cause specifiche.
Il primo podcast che racconta l’importanza di respirare un’aria salubre in ogni ambiente: casa, scuola, ufficio. Un viaggio di scoperta e consapevolezza sui temi della qualità dell’aria indoor e sui pericoli dell’inquinamento negli ambienti confinati, dove condivideremo opinioni e consigli di esperti per migliorare la qualità dell’aria in modo significativo e capiremo perché la VMC – ventilazione meccanica controllata – è una tecnologia essenziale contro muffe e inquinamento indoor, per salvaguardare la salute nostra e degli edifici in cui viviamo.