VMC o climatizzatore: che differenza c’è e perché usare entrambi in estate?

La VMC rinnova e purifica l’aria, il climatizzatore la raffredda o la riscalda: sono tecnologie diverse, con obiettivi differenti, ma possono essere complementari. Anche in estate, una VMC con recupero di calore può contribuire a migliorare il comfort indoor e ridurre i consumi, poiché consente di limitare l’apertura delle finestre (evitando sbalzi termici).

La principale differenza tra VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) e climatizzatore sta nella funzione: la VMC assicura il ricambio continuo dell’aria, rimuovendo l’aria viziata e immettendo aria nuova e filtrata dall’esterno, mentre il climatizzatore agisce sulla temperatura dell’aria interna senza rinnovarla.

La VMC è quindi fondamentale per la qualità dell’aria indoor, perché riduce l’accumulo di CO₂, umidità e inquinanti (come polveri, pollini e VOC), elementi che il climatizzatore non è in grado di gestire. Nelle abitazioni moderne, molto isolate e poco ventilate, la VMC è la risposta ideale per garantire un’aria sempre salubre.

In estate, una VMC a doppio flusso continuo con recuperatore di calore entalpico, come quelle Helty, pre-raffresca l’aria in ingresso grazie allo scambio con quella più fresca in uscita (laddove c’è l’azione di un condizionatore). Questo riduce anche lo stress sul climatizzatore (consentendo di abbattere gli sbalzi termici dovuti al tradizionale ricambio d’aria tramite aperture delle finestre), migliorando il comfort abitativo e abbattendo i consumi energetici.

VMC e climatizzatore non si escludono, ma possono lavorare in sinergia per garantire un clima interno ottimale, salubre ed efficiente tutto l’anno.